Origini della Cosmesi
La Storia e le Ricette di Antiche Sapienze di Bellezza
Origine Etimologica
La parola cosmetico deriva dal greco Kosmtikos che significa «che ha il potere di sistemare». Da questo derivano le parole kosmein (adornare) e kosmos (ordine, armonia), a quest'ultima il significato attuale di "universo" è stato attribuito dagli antichi dall'osservazione del suo perfetto ordine.
La storia dei cosmetici corre parallela alla storia dell'uomo, associata come è sin dalle sue origini alla pesca, alla caccia, alla superstizione e, più tardi, alla medicina e alla farmacia.
Preistoria
Circa 30.000 anni fa l'uomo primitivo dava già importanza al suo aspetto. Decorava il proprio corpo per protezione, sia allo scopo di mimetizzarsi che di incutere timore nel nemico, animale o uomo che fosse.
I Pitti, una tribù del Nord della Scozia (vivevano ancora lì nel 1000 AC) erano chiamati così dai Romani dalla parola latina pictus, dipinto. Usanze simili erano ancora in uso molti anni più tardi e fanno parte della cultura di alcune tribù primitive anche oggi. Nelle civiltà orientali primitive i cosmetici ed i legni ed oli aromatici erano abbondantemente usati nelle pratiche religiose, in India, Cina ed Egitto alcune di queste sono ancora in vigore.
Popoli della Mesopotamia
La testimonianza dell’uso dei cosmetici da parte dei Sumeri risale al 4000 a.C., ma anche Ittiti, Assiri e Babilonesi, che scambiavano materie prime e prodotti finiti tra loro, creando una vera e propria rete di commercio. Semiramide, bellissima regina dell'Assiria, faceva il bagno nella birra per rendere fresca ed elastica la sua pelle ed elaborò tecniche cosmetiche di gran successo per l'epoca, grazie all’utilizzo di piante fitocosmetiche che essa stessa fece coltivare nei famosi giardini pensili. Alla leggendaria regina di Saba, sono attribuite le prime creme da notte e creme depilatorie. La prima era un unguento a base di grasso di bue o di cammello in cui veniva fatta macerare un'erba, che veniva spalmata sul viso la sera prima di dormire e lavata la mattina con acqua calda, la seconda era una pasta fatta di cera, resina o gomma arabica e miele. Tra i preziosi doni che la regina portò al re Salomone c’erano proprio oro, pietre preziose e olio di balsamo. Le quantità di profumo o di olio che si potevano estrarre da fiori, frutti, foglie, resine o dai vari tipi di corteccia erano minime, per cui i popoli coltivavano intere piantagioni di sole piante aromatiche ad unico scopo cosmetico.
Le donne erano solite massaggiarsi il corpo con una mistura di incenso, cedro e cipresso in acqua. Quando si sciacquavano il giorno seguente il corpo rimaneva morbido e vellutato.
Cosmesi e Cura del Corpo nell'Antico Egitto
Nell’antico Egitto venivano curate l’igiene e la cosmesi, non solo delle classi elevate, ma anche di quelle popolari: lo testimonia il “papiro dello sciopero” ritrovato a Deir el-Medina. Nel testo si parla della necessità di unguenti che venivano forniti per proteggersi dalle scottature assieme a pane, birra, verdure e pesce. Vi sono anche una serie di ingredienti bizzarri usati per la routine quotidiana, dalle salamandre bollite al sangue di vari animali, dal grasso di leone a quello di serpente, a topi bolliti in olio per combattere l’alopecia. Nonostante la mancanza di cognizioni in campo scientifico, gli Egiziani furono i primi ad intuire la validità di certi principi attivi presenti in alcuni elementi naturali a tutt’oggi impiegati nella cosmesi.
La bellezza del corpo femminile era sotto la protezione della dea Hator, rappresentata da una mucca, e Bastet, raffigurata come una gatta. I cosmetici, erano usati da maschi e femmine e conservati in preziosi cofanetti diversi, rinvenuti nelle tombe. C’erano prodotti per il viso e per il corpo, le labbra, le mani e le unghie; nelle ricette ritrovate si fa riferimento all’ocra rossa, ai coleotteri e alle formiche tritate per le labbra, alla polvere di alabastro mista a carbonato di soda, sale e miele per il viso, all’olio di oliva, al latte, all’incenso al cipero (pianta erbacea fiorifera) per le rughe, al grasso di rigogolo per tenere lontane le temutissime mosche.
Dai Greci ai Romani
I Greci amavano i profumi e facevano uso del trucco, entro il quarto secolo a.C. i cosmetici erano ben radicati. Gli uomini e le donne profumavano e tingevano i capelli con oli fragranti, in particolare con un unguento proveniente da Atene e li esponevano al sole per ore. Le donne della Magna Grecia usavano fare al mattino un bagno alla lavanda, e poi massaggiavano il corpo con oli e unguenti profumati.
Il cosmetico più diffuso era la biacca che dava alla pelle un colore bianco. Gli uomini di Atene utilizzavano diverse essenze per le diverse parti del corpo, per esempio olio di palma per le gambe, menta per le braccia, maggiorana per le sopracciglia e timo per le ginocchia ed il collo.
I Romani appresero le pratiche estetiche dalla Grecia. Furono appassionati delle acque termali dove passavano gran parte delle loro giornate. La combinazione degli oli e dei bagni forniva un’eccellente dermo-purificazione. Il termine “sapone” deriva proprio dagli antichi Romani che chiamavano «sapo» una pietra trovata vicino a Roma ed utilizzata in modo generico per pulire. I Romani usavano la farina d’orzo ed il burro come cura per i brufoli e la pietra pomice per sbiancare i denti. Curavano le rughe con misture astringenti, indossavano denti finti, sopracciglia finte e ciglia finte.
Nell'Antica Roma di epoca imperiale si faceva uso di cosmetici per abbellire il corpo o per correggerne difetti, l'esempio più famoso è costituito dai nei artificiali, inoltre, si cominciò a far uso delle creme depilatorie e delle maschere di bellezza notturne. Tutto il necessario cosmetico veniva preparato fresco da schiave specializzate le così dette cosmetae.
Tra paste e infusi vari ottenuti dalle materie prime più strane, si giunse alle terme di Caracalla vero e proprio apogeo della cosmesi dell'antica Roma. Dal vangelo, si narra dell’arrivo dei Re Magi a Betlemme in occasione della nascita di Gesù, prostrandosi in adorazione e offrendogli in dono oro, incenso e mirra, molto preziose per l’epoca.
Gli Anni a Seguire...
Successivamente con la caduta dell'impero romano l'arte della cosmesi andò evolvendo con le crociate, i viaggi di Marco Polo, i commerci delle repubbliche marinare, e grazie alle nuove scoperte geografiche e scientifiche come la stampa, si iniziarono a scrivere veri e propri trattati.
In tale periodo con l'eredità lasciata dalla Roma antica, l'Italia si caratterizzò anche nell'esportazione di cultura cosmetica specialmente con Caterina De Medici. Dal 1500 Italiano, i primi trattati vennero diffusi in tutto il mondo grazie all’ampliamento delle vie commerciali e lo sviluppo della scienza cosmetica e dell’uso di tali prodotti. A partire da Bologna, le Università sorsero in tutta Europa. La cura della pelle e l’igiene erano importanti argomenti di studio. In Europa la richiesta di profumi portò presto nel 1508 alla manifattura di profumi naturali da parte dei Frati francescani, domenicani e di altri ordini.
L’interesse per i profumi raggiunse l’Inghilterra, trasferitovi dall’Italia, durante il regno della Regina Elisabetta I, che incoraggiò fra le donne inglesi l’uso di fiori ed erbe per profumare le case e l’uso di lozioni e pomate profumate. Un preparato fatto con latte di mandorle, limone e miele venne utilizzato per proteggere e sbiancare le mani, una lozione di olio di rosmarino, camomilla, saggina, timo e chiodi di garofano aiutava invece i capelli a crescere grossi e luminosi.
I Frati
In Italia, Europa, e poi nel resto del Mondo, si svilupparono gruppi, fino a veri e propri ordini di frati, che vivevano nell’umiltà e miseria praticando e diffondendo la religione e aiutando le classi più disagiate. Benedettini, domenicani, francescani. Questi ultimo ordine, fondato da San Francesco d’Assisi, che dopo una vita di conflitti con se stesso, nella Cappella di Santa Maria Degli Angeli, nel 1208, durante la Messa, ricevette l'invito a uscire nel mondo ed a privarsi di tutti i suoi averi per fare del bene. Iniziò quindi la sua predicazione, raggruppando intorno a se 12 seguaci che lo elessero superiore.
Nel 1226 morì, lasciando la sua più grande opera il Cantico delle Creature. I frati continuarono a tramandare i saperi e lo stile di vita insegnato da Francesco, coltivavano la terra, vivevano con solo con il frutto del loro lavoro e preghiera, avevano vere e proprie ricette miracolose, che grazie ai frati amanuensi, sono state gentilmente tramandate fino a noi.
Si curava dall’influenza alla lebbra, alla stanchezza fisica e ferite riportate da pellegrini e soldati, con rimedi estremamente naturali e miracolosi. Sono noti alcuni balsami, dove l’antica ricetta è custodita nel Terra Sancta Museum, nel quale sono raccolti tutti i saperi dell’antica farmacia francescana di Gerusalemme, dove fra Antonio Menzanida Cuna (1650-1729), medico e farmacista, formulò il miracoloso “Balsamo di Gerusalemme”, rimasto per circa due secoli un importante rimedio contro varie malattie, tanto in Europa quanto in Medio Oriente.
Rimedium: Gli Antichi Rimedi dei Frati
Il Balsamo delle Crociate
Il balsamo proviene da un’antica ricetta del 17°secolo, prodotta già nell’antico Monastero Francescano di San Salvatore a Gerusalemme. In questo luogo, padre Antonio Menzani di Cuna, medico e farmacista francescano in seno alla comunità, studiò la ricetta del balsamo.
Il balsamo è un rimedio multiuso, molto efficace, a base di erbe: può essere utile ed efficace per tanti piccoli problemi della pelle (quando si ricerca un’azione emolliente, antisettica, idratante) come ad esempio in caso di ustioni superficiali, punture d’insetto, micosi interdigitali o labiali, infiammazioni, labbra secche, ma anche come coadiuvante per dolori muscolari e articolari. Moltissime documentazioni e studi scientifici, fatti nei secoli, approvano l’efficacia reale di questa ricetta miracolosa.
La Storia
Nei testi conservati nell’antica farmacia di Gerusalemme, gli ingredienti paiono necessariamente essere: l’incenso (boswellia), la mirra, l’aloe ed il lentisco. Combinati secondo una preparazione spagirica, questi quattro elementi garantirebbero un effetto fortemente antinfiammatorio, ossigenante, antiossidante, antisettico e rimineralizzante. Sono stati eseguiti numerosi test scientifici che affermano la validità della combinazione dei 4 elementi con testimonianza curativa del prodotto.
I 4 Ingredienti della Formula Originaria
• Olibano o incenso (Boswelliaspecie)
• Lentisco (Pistacialentiscus),
• Aloe (Aloe specie),
• Mirra ( Commpihoraspecie)
Sono affiancati da altri numerosi ingredienti funzionali di origine naturale.
Testimonianze Secolari: Il Balsamo dei Templari